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Trento, 19 giugno 2008
Superare l'obbligo di vaccinazione antiepatite B per i neonati
Proposta di mozione presentata da Roberto Bombarda
consigliere provinciale dei Verdi e Democratici del Trentino

La vaccinazione antiepatite B fu resa obbligatoria nel nostro Paese nel 1991, per i nuovi nati e per i dodicenni, dopo un’aspra battaglia parlamentare e con la contrarietà di moltissimi esperti in campo medico.

L’allora ministro della sanità Francesco De Lorenzo, che propose con forza la vaccinazione di massa fu poi indagato, processato e condannato per tangenti ma il vaccino in questione rimase obbligatorio in Italia e tuttora tutti i nuovi nati ( non più i dodicenni) vengono sottoposti a questa vaccinazione, che si aggiunge alle altre 3 obbligatorie ( antidifterica introdotta nel 1939, antitetanica nel 1963 e antipolio nel 1966) e a tutte quelle “caldamente consigliate”, ma non obbligatorie ( antiaemophilus, antipertossica, antipneumococcica, antimeningococcica di tipo C, antimorbillo, antiparotite, antirosolia,a cui si aggiunge l’antinfluenzale per i bambini “a rischio” o disabili ecc).

Dopo la Riforma Costituzionale del 2005 tuttavia le Regioni si sono conquistate la possibilità di legiferare in proposito. Prima Regione che a partire dal gennaio 2008 ha reso possibile il superamento dell’obbligo vaccinale è stata il Veneto.

Il Piemonte ha adottato una delibera regionale, in Emilia Romagna ed in Toscana non esiste alcuna sanzione per i genitori che non sottopongono i bambini ai vaccini.

Per quanto riguarda l’accesso alle scuole , questo è regolato dal DPR 355 su tutto il territorio nazionale, mentre l’accesso agli asili e scuole dell’infanzia è regolato da delibere regionali, provinciali e comunali.

Nessun Paese europeo prevede l’obbligo vaccinale per l’antipatite B per i neonati.

Secondo i dati forniti dal progetto Seieva che dal 1985 segue, per l’Istituto Superiore di Sanità, l’andamento dei dati epidemiologici relativi alle epatiti virali in Italia, nella fascia d’età interessata dalla vaccinazione di massa cioè da 0 a 12 anni, il numero dei casi di epatite B ogni 100.000 abitanti è rimasto pressoché invariato per anni dopo l’introduzione dell’obbligo nel 1991; peraltro, già prima della vaccinazione di massa la malattia era in nettissima diminuzione.

( Tassi di incidenza x 100.000 abitanti dell’epatite B in Italia, nella fascia 0-14 anni: 1985: 6 casi; 1988 :2; 1990: 1 caso; 1992: 1 caso; 1996: 1 caso)

L’epatite B quindi non ha risentito minimamente, in quella fascia d’età, della vaccinazione di massa proposta, essendo il numero dei casi già in netta diminuzione, prima dell’introduzione ed essendo rimasto costante per anni dopo di essa.

E’ interessante  notare che questo trend è simile anche per le fasce d’età dove non è imposto l’obbligo.

Nella fascia 15-24 anni il calo dei casi di epatite B, è stato vistosissimo ( 1985: 41 casi; 1990: 17; 1991: 12; 1994: 6;).

Nel calo dei casi di epatite B hanno giocato un ruolo molto importante fattori come i controlli effettuati su sacche di sangue provenienti da donatori, il miglioramento di misure igieniche negli ospedali e campagne informative rivolte ai tossicodipendenti)
La malattia si trasmette infatti per contatto di sangue infetto o per via sessuale.

Il vaccino contro l’epatite B è uno dei maggiori “imputati” nel fenomeno delle patologie autoimmuni post-vaccinali.

Fino alla fine degli anni ottanta, veniva utilizzato un vaccino plasmatico ( cioè emoderivato), sostituito poi dall’avvento del vaccino antiepatite B a DNA ricombinante ( un vaccino prodotto dall’ingegneria genetica, cioè geneticamente modificato).

La somministrazione su larga scala del vaccino  a DNA ricombinante ha portato alla segnalazione e documentazione di effetti collaterali neurologici precedentemente non noti, come amiotrofia nevralgica, demielinizzazione del sistema centrale, atassia cerebrale acuta.

La progressione degli effetti collaterali è impressionante ed è confermata anche da quanto viene riportato su Physician’s Desk reference, il libro americano del farmaco ( Edizione 1996, scheda tecnica del vaccino antiepatite B)

Eventi avversi in seguito a vaccinazione a carico dell’apparato gastrointestinale:antigemia di superficie per epatite B,citolisi severa, disfunzione epatica ed anticorpi a DNA, epatite infettiva grave.

Riscontrare antigemia di superficie in un soggetto appena vaccinato significa trovare nel suo sangue l’antigene dell’epatite B.

Registrati danni come occlusione segmentaria della vena centrale della retina, la sindrome dei punti bianchi evanescenti, la perdita dell’udito, reazione allergiche gravi, fenomeni di autoimmunità accertati e documentati, lupus eritematoso sistemico, vasculiti , convulsioni…( Sono più di 100 i possibili effetti collaterali)

Illustri esperti della comunità scientifica internazionale hanno sostenuto che le vaccinazioni di massa, in particolare l’antiepatite B, antiaemophilus e antipertossica, giochino un ruolo  nell’aumento esponenziale, che si sta osservando ( purtroppo anche in Trentino) del diabete insulinodipendente di tipo I nei bambini.

Essendo i neonati ed i bambini categorie non a rischio epatite B, ma esposte invece ai rischi possibili della vaccinazione di massa, si chiede la sospensione dell’obbligo per i nuovi nati in Trentino.

La vaccinazione è un’operazione eseguita su bambini sani e quindi il principio che sta alla base della medicina “primum non nocere” deve essere assolutamente rispettato.

Questo principio è stato alla base della sentenza della Corte Costituzionale n.258 del giugno 1994, nella quale si sollecitava il legislatore a prevedere l’individuazione e l’effettuazione di accertamenti clinici sui bambini prima delle vaccinazioni per capire cosa sarebbe potuto accadere e in quali soggetti evitare la somministrazione. Questa sollecitazione non ha trovato ancora applicazione, diviene quindi un dovere, oltrechè legittimo per ogni genitore cercare informazioni, valutare più fonti ed esercitare la propria capacità di giudizio su una pratica che presenta anche ombre e contraddizioni.

“ Se i vaccini provocano danni ad alcuni bambini e noi  non siamo in grado di predire quali rimarranno invalidi, allora la vaccinazione di massa necessariamente proteggerà la salute pubblica ma a spese dei bambini” ( Prof. Eric. L. Hurwitz, Perents should know both the benefits and risks of vaccinations, 30 gennaio 2001)

Nadia Gatti, presidente Condav ( Coordinamento nazionale danneggiati da vaccino) aprile 2006 :
“So che noi creiamo imbarazzo; noi siamo quelli che sarebbe meglio non esistessero, scomparissero, perché mettiamo in crisi un sistema. Ma ci siamo e  i nostri figli, rovinati, hanno precisi diritti. E’ ora di smetterla di fare finta di niente, perché così si provoca un doppio danno: la totale disinformazione fa in modo che i danni non vengano riconosciuti e segnalati dai genitori, né dai medici e questo porta a mancate diagnosi o a diagnosi sbagliate… Quindi basta con il silenzio, non si può continuare a negare l’esistenza di danni da vaccino e non si può negare la dimensione di questo fenomeno che noi abbiamo sotto gli occhi chiaramente” ( dal libro:”Vaccinazioni tra scienza e propaganda Elementi critici di riflessione” di Claudia Benatti Franco Ambrosi Carla Rosa)

Tutto ciò premesso

il Consiglio impegna la Giunta provinciale

1. a superare l'obbligo di vaccinazione antiepatite B per i nuovi nati in Trentino.

Cons. prov. dott. Roberto Bombarda

 

     

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